Retrofitting di una vecchia lampada da tavolo alogena

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Le operazioni riportate di seguito devono essere compiute da un tecnico o da una persona competente. Un errore nel collegamento elettrico potrebbe causare danni irreparabili, ferite, ustioni e, nei casi più gravi, anche la morte.

L’autore declina ogni responsabilità per danni a persone o cose che potrebbero derivare dall’effettuazione delle modifiche di seguito riportate.

Inoltre, ogni modifica non autorizzata a elettrodomestici o apparecchiature ne invalida la garanzia.

Durante la quarantena appena passata ho avuto modo di rendermi conto di quante apparecchiature elettriche ci siano ancora in casa che usano lampadine alogene di vario tipo che, oltre ad essere piuttosto esose in termini di consumi, sono diventate anche difficili da trovare: una volta chiesi a una commessa dell’IKEA dove trovarle e mi guardò come se fossi un alieno.

La classica, una lampada alogena da tavolo, una EGLO 8903.
Pesante, consuma ben 20W, classe energetica C.

Per cercare di risparmiare qualcosa ed evitare che la mia bimba avesse sul tavolo una lampada che scaldava quanto una stufa, con il conseguente rischio di scottature, ho provato a montare delle lampadine LED nella EGLO 8309, che normalmente utilizza delle alogene con attacco G4. Purtroppo, per quanto da un punto di vista meccanico l’attacco è perfettamente compatibile, da un punto di vista elettrico ho scoperto mio malgrado che ci sono delle enormi differenze: cercando informazioni su internet ho dovuto visitare più siti per rendermene conto, essendo le mie competenze elettrotecniche piuttosto scarse.

Per farla breve, le “vecchie” alogene usano corrente alternata a 12 Volt (AC 12V) mentre le nuove LED necessitano, generalmente, di corrente continua con la stessa tensione (DC 12V). Inoltre, i trasformatori delle alogene richiedono un assorbimento minimo per attivarsi, a seconda del modello: per raggiungerlo avremmo bisogno di 3 o 4 lampade LED della tipologia di cui sopra.

Il risultato delle due limitazioni appena viste (assorbimento minimo e tipologia di corrente) fa si che non sia possibile infilare semplicemente una lampadina LED al posto della corrispondente alogena: nel migliore dei casi non si accende, nel peggiore lo fa, ma sfarfallerà più o meno visibilmente per via delle continue inversioni di polarità tipiche della corrente alternata. Laddove la frequenza fosse tale da non risultare visibile ad occhio nudo, la lampadina potrebbe sembrare funzionante, ma avrà comunque breve durata per lo stress indotto dalle variazioni di polarità.

Quello che si deve fare, a questo punto, è acquistare un trasformatore pensato per l’alimentazione dei LED: su internet se ne trovano di vario tipo, a seconda della potenza richiesta. Ovviamente è molto importante valutare bene che tipo di trasformatore ci serve e soprattutto devono essere valutate le dimensioni dell’unità che dobbiamo sostituire.

Questo trasformatore è una buona soluzione che ho avuto modo di testare nel retrofitting di una cappa aspirante IKEA: anche lei montava delle alogene, ma oggi funziona egregiamente a LED.

Per la lampada da tavolo, per risparmiare un po’ rispetto ai prezzi di amazon, ho optato per un acquisto su Aliexpress, prendendo un trasformatore dal 15 W di dimensioni adatte.

Il risultato è stato eccellente: ora la lampada non scalda oltre il limite dell’ustione e ho abbattuto i consumi dai precedenti 20W agli attuali 4. Senza considerare il peso dell’oggetto, che è molto diminuto (con, purtroppo, qualche ripercussione sull’equilibrio della lampada con il braccio completamente allungato, che tende a cadere).

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